Recensione: L'estate del bene e del male - Miranda Beverly-Whittemore

by - novembre 20, 2014

Buona sera amici lettori,
è qualche giorno che non ci sentiamo. Come state? Come prosegue la vostra settimana? La mia ha una classica doppia faccia, da un lato è uno schifo, dall'altro è piena di sorprese, soprattutto perché ne sto organizzando una per voi! Curiosi? No no, niente aiutino, presto saprete.
Qualche settimana fa la Sonzogno mi ha gentilmente inviato copia di un romanzo che mi aveva molto incuriosito per la sua atmosfera, almeno leggendo la trama. Si tratta di L'estate del bene e del male di Miranda Beverly-Whittemore. Ecco la mia recensione!


Titolo: L'estate del bene e del male
Titolo originale: Bittersweet
Autore: Miranda Beverly-Whittemore
Editore: Sonzogno
Collana: Romanzi
Pagine: 411
Ebook: € 11,99
Cartaceo: € 18,50
Data di pubblicazione: 29 ottobre 2014
TRAMA

Dopo aver vinto una borsa di studio per un college prestigioso dell'East Coast, l'intelligente ma ordinaria Mabel Dagmar si trova a essere compagna di stanza della ricca e capricciosa Genevra Winslow. Mabel viene subito stregata dal mondo aristocratico di Ev e, contro ogni previsione, tra le due ragazze nasce una forte amicizia. Così quando Ev invita Mabel a passare l'estate a Winloch, la centenaria proprietà di famiglia affacciata su un lago del Vermont dove il potente clan Winslow ama radunarsi, Mabel accetta senza pensarci due volte. Lì, tra bagni di mezzanotte, gite in barca, feste e fuochi d'artificio, Mabel si rende conto di avere trovato tutto ciò che ha sempre desiderato: l'amicizia, l'amore, il lusso e, soprattutto, per la prima volta nella sua vita, la sensazione di far parte di qualcosa di bello e felice. Tuttavia, a mano a mano che l'estate avanza, Mabel avverte che sull'abbagliante perfezione dei Winslow si allungano ombre inquietanti che affondano le radici in un tempo lontano. Mentre indaga sui loro segreti, Mabel si ritrova a lottare con i demoni del suo stesso passato e scopre che a volte il Bene non è altro che una maschera. E che nell'eden di Winloch si nasconde un Male che forse solo lei è in grado di fermare. La ragazza dovrà scegliere: affrontare l'orrore che batte nel cuore del clan e farsi cacciare da quel paradiso, oppure lasciarsi sedurre dallo splendente futuro che le viene offerto.

RECENSIONE
L'impatto con questo libro devo dire che mi ha spiazzato, soprattutto per come i personaggi interagiscono tra loro. Non è stato facile ambientarsi nella storia, non per il racconto in se che anzi, pur essendo di oltre 400 pagine, scorre che è un piacere. Il problema, se così possiamo definirlo, è la sua protagonista Mabel. In effetti leggendo qualche recensione qua e là ho notato che Mabel ha suscitato in molti sentimenti tutt'altro che positivi, e anche a me proprio simpatica non è stata. Lei è la classica ragazza bruttina, con qualche problema economico e con una famiglia per niente comprensiva. Quando va al college e incontra la sua compagna di stanza Ev Winslow le si apre un mondo, quello dei Winslow appunto. Ricchi, potenti, numerosi, la classica famiglia patriarcale americana sull'impronta dei Kennedy. Possiedono una grande proprietà a Winloch, dove ogni estate si radunano in massa, per feste, picnic, gite in barca. Quando Ev la invita a passare l'estate con lei Mabel è entusiasta , vuole entrare a far parte di questa enorme famiglia, in cui crede di poter trovare la sicurezza che finora le è mancata. Ma i Winslow non sono dei santi e Mabel presto si trova a dover scavare nei torbidi affari di famiglia.

Questo romanzo è il racconto di una disfatta, di una caduta morale. Mabel, Ev, i Winslow sono destinati ad impantanarsi in un mondo fatto di segreti, bugie, suicidi e omicidi. E più si va avanti, più si svelano i misteri di Winloch, più questa caduta si fa vertiginosa, come se ogni angolo di questa immensa tenuta, ogni bungalow, ogni spiaggia sia stato testimone di qualcosa di terribile, e in fondo così è. E l'atmosfera che circonda i protagonisti rispecchia in maniera magistrale questa sorta di abbrutimento collettivo: dalle prime giornate passate spensierate all'aperto, piano piano i luoghi si fanno più bui, più chiusi e umidi, come se la terra stessa fosse impregnata di cattiveria. Ad un certo punto da proprio l'idea di un luogo malsano, quasi putrefatto, in cui anche le belle tartarughe trovano una morte atroce, ma non solo, i loro corpi restano lì in covi di mosche a marcire. Mi ha molto colpito notare come la natura che li circonda si muovesse e cambiasse di pari passo ai personaggi e agli eventi, come fosse uno specchio delle cattive azioni, ma anche della verità terribile che Mabel scopre.

Nel loro dorato isolamento i Winslow si muovo come fossero i padroni del mondo, mostrandosi come una grande famiglia unita e felice. Ma come spesso accade non è vero, vendette e bugie impregnano l'aria, e Mabel presto comprende che c'è molto da scoprire e capire.
Se all'inizio Mabel ha un'aria un po' della sempliciotta, della Cenerella che finalmente viene invitata al gran ballo, presto perde questo suo sguardo disincantato sulla famiglia di Ev. Come dicevo il suo  è un personaggio difficile da amare o da apprezzare. Da un lato fa quasi tenerezza, per il suo passato, per i genitori violenti e distaccati che si ritrova, per il suo bisogno di attenzioni. Dall'altro però non può non notarsi il suo tramutarsi in una vera e propria arrivista, pronta a spiare e tradire pur di entrare a far parte di questa grande famiglia. Diventa quasi un chiodo fisso in lei quello di dover restare a Winloch e di conseguenza il lettore si ritrova a leggere tutte le sue azioni in questa ottica: cerca l'affetto di Ev per diventarle indispensabile? Cerca l'amore per poter diventare una di loro? Aiuta Indo per la casa? Diventa amica di Lu per entrare ancora di più nel cuore di questa famiglia? E a questo punto la domanda sorge spontanea: cosa è disposta a fare pur di diventare una Winslow?
A questo si aggiunge anche un lato quasi infantile, proprio di una persona che non ha avuto una vera infanzia. Non so, non sono riuscita ad inquadrarla bene. Non è un personaggio negativo, anche perché è il fattore x nel quadro generale di Winloch, la pallina impazzita che porterà a galla tutto il marcio che questa famiglia nasconde, quindi in un certo senso è la portatrice della verità. Ma non è neanche un personaggio positivo, per la grettezza di alcune azioni e per quell'egoismo che più volte mostra.

Non è un romanzo facile, ma ha un'atmosfera che cattura, insieme ad un lato misterioso che non può lasciare indifferenti. Il tutto poi è condito da uno stile molto fluido, anche se costellato qua e là da qualche termine più ricercato o particolare.

Voto....


Alla prossima
Eliza




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