Recensione: Innamorarsi ai tempi della crisi - M.B.

by - gennaio 11, 2015

Buona sera amici lettori,

è la seconda volta che scrivo questo post e spero che sia quella buona, visto che Blogger stasera pare non voglia collaborare...

Siamo già all'11 di gennaio e io sono rimasta indietro con le recensioni, quindi meglio rimboccarsi le maniche  emettersi all'opera! Stasera vi voglio parlare di una delle mie ultime letture, un selfpublishing italiano che mi è stato inviato dalla sua autrice (grazie!): Innamorarsi ai tempi della crisi di M.B. .




Titolo: Innamorarsi ai tempi della crisi
Autore: M.B.
Editore: Selfpublishing
Pagine: 155
Ebook: € 0,99
Data di pubblicazione: 29 luglio 2014
TRAMA

Dafne ha 28 anni, è carina, intelligente e vive in una piccola città toscana in tempo di crisi. Ha un mutuo che non sa come pagare, una casa che non può permettersi e un lavoro che odia. Pochi amici, anche se ottimi, e grandi difficoltà comunicative che le rendono difficili i rapporti con gli uomini e con l’umanità in generale. Perché Dafne invece di rispondere mugugna, fissa la gente, arriccia il naso e non sempre dice ciò che pensa. E se questo risulta un problema agli occhi della maggior parte delle persone, per qualcuno sembra intrigante, divertente e interessante. Quel qualcuno si chiama Alessio ed è il tassello che mancava a Dafne per essere ancora più incasinata. Perché non si è mai innamorata prima di allora, e la paura è così tanta da decidere di non baciarlo, fino a quando… Leggero, ironico e fresco "Innamorarsi ai tempi della crisi" è una di quelle storie che si mangiano in qualche ora e che rendono la giornata più leggera.


"Oramai sono adulta. Sono un limone adulto. Un limone adulto che impacchetta biscotti."

RECENSIONE
Spread, mutuo, recessione, pensione… sono termini che vi fanno salire il sangue al cervello? Oramai la frase che si sente sempre più spesso è “c’è crisi”. La mia generazione si è trovata a barcamenarsi con un mercato lavorativo sempre più povero e subissato di richieste, si studia tanto per poi fare tutt’altro, o si lavora tanto per poi ritrovarsi con due spicci in tasca… e bisogna anche ringraziare per quelli! Quindi lo sappiamo, il momento non è dei più semplici e io stessa ne so qualcosa, come qualcosa ne sa la protagonista di questo libro, Dafne…

La storia. La storia che ci viene raccontata da M.B. è quella di Dafne, un bella ragazza con un QI molto alto, studiosa e preparata, ma anche con un carattere molto particolare, timida e introversa, preferisce non dire piuttosto che aprire la bocca e darle fiato. Comunica più con i mugugni che con le parole, facendone una vera forma di linguaggio (perchè Mmmm può voler dire molte cose…). Peccato che Dafne abbia deciso di studiare per diventare insegnante, mestiere che mai come in questi ultimi anni è difficile intraprendere. Così la seguiamo nelle sue disavventure, fatte di un lavoro precario, sotto pagato, al limite dello sfruttamento, un mutuo sulle spalle, una vita difficile certo, ma che la vede comunque circondata da una bella famiglia e da due amici speciali. La crisi sembra prosciugare ogni sua energia e figuriamoci se in una situazione così Dafne possa pensare anche alla sua vita privata. Non ha fatto i conti con Alessio, un futuro medico, bello e di successo, che si accorge di questa bella ragazza con gli occhiali che parla poco ma sembra nascondere mille cose. 
La storia di Dafne mi ha molto colpito perché non si limita ad essere una semplice romanzo “rosa”, ma raccoglie in se molte cose. All’inizio non ero molto convinta della piega che stava prendendo la storia perché la trovavo un po’ troppo pessimista, con una protagonista tormentata unicamente dal problema economico, da quello di un lavoro terribile e anche un po’ dalla solitudine. Insomma, temevo la depressione. Continuando però ho iniziato ad apprezzare maggiormente questa giovane ragazza e soprattutto il suo carattere, ma di lei parleremo dopo.
La storia di Dafne è quella di molte ragazze, strette tra la voglia di realizzarsi e di essere indipendenti e le effettive opportunità che il mondo oggi ci offre. E’ una storia reale, anche se ingentilita dall’aspetto romance che il romanzo ha. Infondo è la storia di un sogno, non quello di essere un’insegnante o, che so io, un’archeologa (giuro è la prima professione che mi è venuta in mente..), ma semplicemente quello di sentirsi realizzata, di poter dire di aver fatto della propria vita qualcosa di buono, che ci rende felici. Lo so, la vita vera non è fatta di sogni, e come lo so io lo sa anche Dafne, che in effetti arriva ad analizzare la sua vita e a fare i conti con ciò che ha costruito o meno. 

I personaggi. La protagonista Dafne non è la classica ragazza da romanzo. E’ una bellissima ragazza, di quelle che attirano l’attenzione, ma che si nasconde dietro grandi occhiali che spinge in continuazione sul naso. Ha un’intelligenza superiore alla media che la mette spesso in difficoltà perché non le permette di rapportarsi normalmente con gli altri. E’ una ragazza riflessiva e di poche parole, che preferisce il silenzio o un sintetico mugugno ad una chiacchierata. E’ la strana, quella che viene derisa in ufficio dalla strega o che, dopo un appuntamento, non viene più richiamata dal ragazzo di turno. Inizialmente non mi era molto simpatica, anzi trovavo questi suoi silenzi piuttosto fastidiosi. Ma anche qui, conoscerla meglio mi ha fatto avvicinare maggiormente a lei e in quei silenzi o in quei mugugni ho saputo trovare una ragazza insicura e timida, ma anche ironica e arguta. I botta e risposta con la sua vocina interiore sono assolutamente spassosi e deliziosi e ci presentano una Dafne nuova, più spigliata. Dafne riesce essere un personaggio in realtà molto complesso, fatto di tante spinte interiori che la strattonano ad aprirsi, ma anche a tirarsi indietro. E’ qualcosa di particolare da trovare in un romanzo che alla fine può rientrare nel genere rosa (ma non completamente a mio avviso).
Alessio invece rimane un po’ troppo sullo sfondo, poco approfondito, poco convincente. Ha un po’ l’aria da principe azzurro che corre sul cavallo bianco per salvare la principessa in difficoltà, ma che alla fine si scopre esser insipido. Non che non mi sia piaciuto, anzi ho apprezzato la sua curiosità nei confronti di Dafne, il suo non fermarsi al primo silenzio, ma non mi è sembrato neanche un personaggio così forte da spiccare. 
I personaggi “secondari” invece mi sono piaciuti tanto: i genitori di Dafne con la loro fissa per i limoni (come ti è venuta in mente una cosa del genere??), o gli amici Elena e Nicola, pazzi ma anche così protettivi nei confronti di Dafne. 

Lo stile. Forse questo è l’aspetto che più mi ha lasciato perplessa, non perché sia scritto male (anzi, si legge tutto di un fiato), ma per alcuni elementi. Ad esempio a volte non si capisce con chi Dafne stia parlando, con se stessa, con un’altra persona, o come, al telefono, per sms. Sono in realtà piccoli dettagli che lasciano semplicemente un po’ spiazzati. O ancora i continui elenchi, sicuramente coerenti con la mente analitica di Dafne, ma che mi sono sembrati un po’ troppo scontati ad un certo punto (inoltre non li sopporto in un romanzo e indovinate? Li sto trovando ovunque anche nel libro di John Green…). 
Un applauso invece va all’ironia sparsa un po’ ovunque nel racconto, mai eccessiva, ma sempre ben usata e dosata, e che ha un ruolo fondamentale, quello di presentarci una nuova Dafne, non migliore o peggiore, ma semplicemente diversa. 

In conclusione. Innamorarsi ai tempi della crisi è una bella lettura, da poter affrontare in diversi modi. Se puntate sull’aspetto più romance saprà raccontavi un bella storia d’amore, se invece vi soffermerete su qualche particolare in più potrete trovare il racconto di una crescita, in un momento difficile, che vi saprà strappare un sorriso e anche un “evvai ragazza!”.

Voto


Alla prossima
Eliza



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1 comments

  1. Anche a questo farò un pensierino....non sarà una delle prossime letture ma lo metto in lista! :)

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